Mastopessi - Dott. Antonio Bellino

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Mastopessi

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MASTOPESSI
Cosa è?
La mastopessi è un intervento che permette di rialzare un seno cadente. È il lifting chirurgico del seno.
Tale procedura può essere abbinata ad altre tecniche, permettendo di ottenere un seno anche di volume diverso, minore o maggiore di quello iniziale. Può ad esempio prevedere anche un’impianto protesico.

Chi può sottoporsi all’intervento?
Candidati a tale procedura sono coloro che in seguito a gravidanze, forti cali ponderali, avanzare dell’età, costituzione fisica o anche aumento ponderale desiderano risolvere un problema che spesso va oltre il semplice inestetismo, determinando infatti anche disagi funzionali. Se la paziente in esame è in giovane età, si attende che lo sviluppo mammario sia completo o che conduca prima un’eventuale gravidanza in progetto.
Limiti di età veri e propri non esistono. Sarà la valutazione medico-chirurgica a permettere, caso per caso, di capire in base alla costituzione della paziente, al suo stile di vita e ad una buona anamnesi quali siano le effettive indicazioni e soluzioni perseguibili nonché eventuali controindicazioni alla procedura chirurgica.

Che anestesia viene praticata, quanto dura l’intervento e cosa fare dopo?
Dipende, come sopra accennato, dall’approccio che si sceglie. Tendenzialmente per tecniche combinate si pratica una anestesia generale a cui segue una notte di ricovero in struttura.  Per mastopessi di piccole entità che non prevedono impianto protesico o sezioni ghiandolari, si può optare per l’anestesia locoregionale (il paziente cioè è sveglio e non avverte dolore) e in tale caso il tutto viene eseguito in regime di day hospital.
La durata dell’intervento varia da meno di un’ora a un paio di ore, a seconda di quanto si progetta.
Nei primi due giorni post-operatori è indicato riposo. Dal terzo giorno si riprende una vita quotidiana senza stress fisici. Dopo circa una settimana – dieci giorni si ritorna alla vita di sempre evitando sforzi fisici intensi. Dopo 3-4 settimane si riprende gradualmente la vita di sempre. Sarà il medico - chirurgo nel corso dei controlli a dare indicazioni più precise al riguardo volta per volta.

Quali cicatrici vedrò?
La cicatrice residua dipenderà dalla quantità del tessuto da rimodellare e da quanto si chiede. Si può avere solo una piccola cicatrice peri-areolare, o arrivare ad una cicatrice che decorre in maniera verticale al di sotto dell’areola fino al solco sottomammario coinvolgendo anche quest’ultimo, rendendosi il tutto evidente con una cicatrice a “T invertita” o ad “L”. Cicatrici comunque ben nascoste al di sotto della biancheria intima o di un costume.

Quali sono i rischi?
Dipendono ovviamente dalla storia clinica del paziente, dall’equipe a cui ci si affida nonché dalla struttura in cui si opera. Eventi come quelli connessi a qualsiasi altro intervento chirurgico come infezione, sieromi, ascessi, parestesie o deiscenza di ferita sono comunque eventi rari.
In caso di impianto protesico bisogna mettere eventualmente in conto la possibilità di formazione nel corso degli anni (orientativamente anche fino a 10 anni) di una capsula peri-protesica che potrebbe comportare fastidi e consequenziale sostituzione protesica.

Dr. A. Bellino
© 2017-2020, Antonio Bellino
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